Windows 2000 e Windows 2003 in Profondit�

2. Le tecnologie di Windows 2000 e Windows 2003

In questa sezione vengono illustrate tutte le tecnologie che consente di mettere in piedi Windows 2000, come ad esempio il Distribute File System, il Network Load Balancing ...

2.1 Il sottosistema dischi

A partire con Windows 2000 la Microsoft ha introdotto un nuovo concetto di disco, il Dynamic Disk, in contrapposizione alla vecchia nozione di disco che è stata ribatezzata Basic Disk. I concetti che stanno dietro alle due terminologie sono i seguenti:

File System

Windows 2000 supporta i seguenti tipi di File System:

Se durante la fase d'installazione di Windows 2000, si decide d'installare il sistema operativo in una partizione più grande di 2GB formattata col file system FAT, Windows 2000 utilizzerà, di default, il file system FAT32. L'utilizzo del file system FAT32 in luogo di quello FAT16 è dettato da motivi di efficienza (per maggiori informazioni si può consultare la Knowledge Base: KB211249). Infatti il file system FAT16 avendo un Default Cluster Size di 64KB tende a creare file più grossi di quello FAT32. Ad esempio, per un file che occupa 25 cluster, in FAT16 questo file avrebbe dimensioni pari a 128KB, mentre in FAT32 solamente di 100KB.

Le caratteristiche del file system FAT cambiano da sistema operativo a sistema operativo. Ad esempio per i sistemi operativi MS-DOS e Windows 95, la dimensione del Default Cluster Size era di solamente 32KB col risultato che non si potevano formattare partizioni più grandi di 2GB. Per quanto riguarda invece Windows NT, questi non supporta le partizioni FAT32. Sebbene, possa accedere a partizioni FAT di dimensioni superiori ai 2GB.

Windows 2000 può accedere a tutti gli Hard Disk di cui supporta il disk controller. I disk controller supportati da Windows 2000 sono:

Per avere informazioni su come impostare un sotttosistema dischi per migliorarne le performance, si può consultare il documento MS SQL Server 2000 RDBMS Performance Tuning.

2.2 Condivisione di Dischi e Cartelle

I sistemi operativi della famiglia Windows hanno sempre avuto la carattersitca di consentire la condivisione di dischi e cartelle in modo semplice ed efficace. La condivizione delle risorse dei sistemi Windows si basano sul protocollo SMB e sulla tecnologia CIFS. In Windows 2000 per poter condividere una cartella che si trova su una partizione formattata NTFS o un disco fomrattato NTFS, bisgona avere i permessi di Allow Read o sulla Cartella o sul Disco che si desidera condividere. A seconda che la macchina su cui si trovano i dischi e le cartelle da condividere appartiene o meno ad un Active Directory Domain si ha:

Si osservi, infine, che affinchè sia possibile accedere, da remoto, alle cartelle condivise, bisogna che i servizi seguenti siano in esecuzione:

Condivisioni Amministrative

Di default Windows 2000 condivide alcune cartelle e dischi. Queste condivisioni prendono il nome di Condivisioni Amministrative in quanto hanno l'obiettivo di semplificare la vita agli amministratori di sistema. Le Condivisioni Amministrative sono:

Caching

Windows 2000 mette a disposizione degli utenti che accedono alle sue cartelle condivise (siano o meno Condivisioni Amministrative), la possibilità di accedere al contenuto di queste cartelle anche in modalità offline, ovvero anche quando gli utenti non sono più collegati alla rete. Per poter realizzare tutto ciò, Windows 2000 immagazzina il contenuto delle cartelle che deve essere acceduto in modalità offline su un area del disco del computer dell'utente chiamata Cache. Di default la Cache ha una dimensione pari al 10% dello spazio disco disponibile sul computer dell'utente. Questo valore può essere cambiato andando nella sezione Offline Files che si trova all'interno della finestra Windows Explorer Folder Options. Quando si condivide una cartella, premendo sul pulsante Caching si hanno a disposizione le seguenti opzioni:

Come accedere ad una cartella condivisa

Per accedere ad una cartella condivisa si possono utilizzare uno dei seguenti metodi:

Come pubblicare una cartella condivisa in Active Directory

In generale in Active Directory si possono pubblicare le seguenti risorse:

Diversamente dalle stampanti, le Cartelle Condivise non vengono pubblicate in automatico in Active Directory. Ne segue che l'operazione di pubblicazione di una Cartella Condivisa dovrà essere svolta manualmente.

2.3 Condivisione delle stampanti

La gestione delle stampanti in Windows 2000 e Windows 2003 si avvale della preziosa presenza di Active Directory, la quale consente ad un utente di svolgere le seguenti operazioni:

Per conoscere le novità di Windows 2003 nella gestione dei file e delle stampanti si può consultare il documento What's New in Windows 2003 File and Print. Per conoscere meglio l'assegnazione dei driver delle stampanti ai vari client di una rete si può consultare il documento Point and Print Technical Overview. Per gestire le stampanti tramite scripts si può consultare il documento PrintUI Users Guide.

Amministrazione delle stampanti via Browser

Per poter amministrare le stampanti di un Printer Server, via browser bisogna che sul Printer Server sia installato Internet Information Server (IIS). Per accedere alla console di amministrazione via web si possono utilizzare le seguenti URL:

Amministrare via web le stampanti offre i seguenti vantaggi:

Come controllare l'accesso ad una stampante

Tra le tante opportunità che Windows 2000 mette a disposizione degli amministratori di sistema, vi è la possibilità di filtrare l'accesso alle stampanti in base al nome utente o al gruppo di appartenenza. I permessi che si possono assegnare sono:

L'utente che crea la stampante gode del privilegio di proprietario della stampante. Gli utenti che appartengono ai seguenti gruppi possono prendere il privilegio di proprietario della stampante:

Come preimpostare la location di una stampante in Active Directory

Per agevolare la ricerca di una stampante all'interno di Active Directory conviene preimpostare il campo Location in base alla sottorete di appartenenza del client. Per impostare correttamente sia la Location per la ricerca delle stampanti, sia la Location delle stampanti stesse. Per poter però specificare la Location bisogna prima assicurarsi che siano soddisfatte le seguenti condizioni:

Per impostare la Location si può procedere nel seguente modo:

In questo modo, un client del dominio può utilizzare il comando Search per cercare le stampanti della sua sottorete di appartenenza senza dover impostare per proprio conto il campo Location. Si ricordi che un utente può vedere solamente le risorse, quindi le stampanti, di Active Directory a cui ha accesso almeno in lettura.

Per sapere come configurare al meglio la location di una stampante si può consultare il documento Best Practices for Deploying Printer Location.

Proprietà di una stampante pubblicabili in Active Directory

Oltre che a configurare la Location di una stampante risulta possibile pubblicare in Active Directory le seguenti informazioni:

Per pubblicare queste informazioni basta procedere come segue:

Queste informazioni sulle carateristiche di una stampante possono venire pubblicate anche utilizzando la sezione Device Settings che si trova all'interno delle Properties della stampante.

Permessi per redirigere su altre stampanti una coda di stampa

Per poter redirigere una coda di stampa su altre stampanti, si deve poter godere dei permessi di Manage Printers sulle stampanti coinvolte.

Priorità di una stampante

Può risultare comodo assegnare assegnare a utenti diversi, o a gruppi di utenti diversi, diverse stampanti che però stampanto tutte sulla medesima stapante fisica. Il vantaggio di questa scelta è che si può impostare la priotizzazione della procedura di stampa, assegnando cioè ad alcuni utenti o gruppo di utenti una stampante che ha diritto di precedenza sulle altre stampanti. Se due o più stampanti che stampano sulla medesima stampante fisica, decidono di stampare simultaneamente, Windows 2000 farà stampare per prima la stampante che ha priorità più alta. Il valore che identifica la priorità di una stampante va da 1 sino a 99. Per impostare la Priorità di una stampante si può procedere come segue:

La priorità di una stampante non può essere pubblicata in Active Directory.

Disponibilità di una stampante

Se lo si desidera, si può anche specificare in quale fascia oraria una stampante deve eleborare i job di stampa che ha in coda. Di default tutte le stampanti che s'installano in Windows 2000 sono sempre disponibili (opzione Always Available). Può tornare utile, in certe circostanza, limitare l'elaborazione dei job di stampa a solamente certe fascie orarie. In questo modo, la stampante può ricevere job di stampa in qualunque orario, ma li elaborerà solamente all'interno della fascia oraria in cui è disponibile. Per specificare la fascia oraria in cui una stampante è disponibile si può procedere nel modo seguente:

La fascia oraria in cui una stampante è disponibile non può essere pubblicata in Active Directory.

Permessi di una stampante

Quando si crea una nuova coda di stampa, questa presenta i seguenti permessi. Se la stampante appartiene ad una macchina Stand Alone abbiamo:

Se la macchina apprtiene ad un dominio di Active Directory abbiamo:

Comando per pubblicare le stampanti in Active Directory

Di default, tutte le stampanti definite su di un server Windows 2000, vengono pubblicate in Active Directory (abbreviato in AD). Talvolta, però, si desidera che una stampante, definita su un server diverso da Windows 2000, venga pubblicata in AD. Per raggiungere questo scopo si può fare uso del comando pubprn.vbs che si trova all'interno della cartella C:\WinNT\System32.

2.4 Quote disco

Una delle innovazioni più attese in Windows 2000 era la gestione delle Quote Disco. Ovvero della possibilità di assegnare precise quantità di spazio disco agli utenti. Per raggiungere questo scopo Windows 2000 utilizza l'ownership dei file e delle cartelle degli utenti, indipendentemente dalla cartella in cui i file o le cartelle si trovano. Va però precisato che solamente nelle partizioni formattate NTFS possono venire abilitate le Quote Disco. Inoltre le Quote Disco, contrariamente a quanto il nome possa lasciar credere, vengono assegnate ai Volumi e non ai Dischi. Le quote disco vengono assegnate dagli utenti che appartengono al gruppo degli Administrators locali della macchina, sebbene possa venire fornita a ciascun utente la possibilità di visaulizzare le proprie Quote Disco. Le Quote Disco non possono venire assegnate ai gruppi ma solamente agli utenti. Fanno eccezione a quanto detto i membri del gruppo Administrators, ai quali non viene impostata alcuna Quota Disco. In questo modo, in caso di necessità, gli Administrators della macchina possono copiare i file in locale al posto degli utenti. Per sapere come abilitare le Quote Disco si può consultare la Knowledge Base KB183322. Quando le Quote Disco sono state abilitate, all'interno delle Properties di un Volume un utente non vede lo spazio disco disponibile nell'intero Volume, ma solamente la differenza fra il limite della sua quota disco e lo spazio occupato dai suoi file e cartelle.

Le opzioni che si hanno a disposizone all'interno della sezione Quota delle Properties di un Volume sono:

Risulta particolarmente conveniente gestire le abilitazione sulle Quote Disco tramite i Group Policy Object. Infatti tramite i Group Policy Object si possono impostare i parametri di sopra per gruppi di server anzichè per singola macchina.

2.5 Distributed File System

Il Distributed File System (DFS) consente di creare una struttura logica, semplificando in tal modo l'accesso e la reperibilità dei file nella rete, di una struttura fisica costituita da una o più cartelle condivise distribuite all'interno dell'infrastruttura di rete. In questo modo gli utenti vedono la struttura logica, ma accedono alla struttura fisica. Il Distributed File System ha un unico punto d'accesso, chiamato DFS Root. Per accedere al Distributed File System basta accedere alla DFS Root. La DFS Root è il punto di partenza da cui si dirama tutta la struttura del Distributed File System che è costituita da una gerarchia di DFS Link, ovvero collegamenti alle varie cartelle o dischi condivisi presenti all'interno della rete. Il numero massimo di DFS Link che si possono inserire all'interno di una stessa DFS Root è 1000.

Tipologie di DFS Root

Esistono due tipi di DFS Root:

Come creare un DFS

Per mettere in piedi un Distributed File System si deve procedere per passi:

Per realizzare ciascun punto si procede nel seguente modo.

Creazione di una DFS Root

  1. Cliccare su Start, aprire gli Administrative Tools e lanciare la Distributed File System console.
  2. Dal menu Action, selezionare New DFS Root per lanciare il New DFS Root Wizard.
  3. Cliccare su Next per superare la pagina Welcome To The New DFS Root Wizaed e giungere alla pagina Select DFS Root Type.
  4. Se si desidera creare una Domain DFS Root selezionare la voce Create a domain Dfs root, altrimenti selezionare la voce Create a standalone Dfs root. Premere Next per proseguire.
  5. Se si è selezionato la voce Create a domain Dfs root allora si aprirà la pagina Select the Host Domain for the Dfs Root. In questa pagina selezionare l'Active Directory Domain in cui si desidera inserire la Domain DFS Root. Premere Next per continuare.
  6. All'interno della pagina Specify the Host Server for the Dfs Root, inserire, nella casella di testo Server Name il nome del server che svolgerà il ruolo di Host Server della DFS Root. Premere Next.
  7. Nella pagina Specify the DFS Root Share selezionare la voce:
    • Use an existing share se si vuole utilizzare uno share di rete già presente nel Host Server.
    • Create a new share se si preferisce creare un nuovo share di rete sul Host Server.
    Premere Next per andare avanti.
  8. Nella pagina Name the Dfs Root inserire:
    • nel campo Dfs root name il nome della DFS Root;
    • nel campo Comment un commento relativo alla DFS Root appena creata.
    Premere Next per proseguire.
  9. Giunti alla pagina Completing The New DFS Root premere il pulsante Finish per confermare le scelte effettuate.

Ripetere la procedura di sopra per tutte le DFS Root che si desidera creare.

Creare un DFS Link

  1. Aprire la Distributed File System console.
  2. Cliccare col pulsante destro del mouse sopra al nome della DFS Root a cui si desidere associare il DFS Link. Dal menu contestuale che si apre, selezionare la voce New DFS Link per aprire la finestra di dialogo Create a New DFS Link.
  3. Nel campo Link Name indicare il nome che dovrà avere il DFS Link. Questo nome è quello che vedranno gli utenti quando navigheranno, tramite Windows Explorer, all'interno della DFS Root.
  4. Inserire nel campo Send The User To This Shared Folder lo UNC della cartella condivisa a cui il DFS Link deve puntare.
  5. Inserire nel campo Comment un commento per identificare il DFS Link.
  6. Specificare nella casella di testo Client Cache This Referral X seconds (dove X rappresenta il dato inserito), il numero di secondi dopo il quale il computer dell'utente deve interrogare lo Host Server per sapere a quale share di rete punta il DFS Link. In altri termini, il valore riportato in questa casella di testo indica il tempo massimo con il quale il computer dell'utente conserva l'indicazione dello UNC a cui il DFS Link punta.
  7. Premere OK per confermare i dati inseriti. All'interno della Distributed File System console dovrebbe comparire il DFS Link appena inserito.

Come replicare il contenuto di una Domain DFS Root

Ricordiamo che per una Domain DFS Root risulta possibile mettere in piedi un meccanismo di replica dei contenuti delle cartelle a cui i DFS Link puntano. Il meccanismo di replicazione consente di ridondare il contenuto delle Domain DFS Root fornendo un meccanismo di fault tolerance. Per ridurre il traffico di rete e per mantenere il più possibile la convergenza di una Domain DFS Root, conviene accertarsi che il contenuto dei file di ciascun DFS Link non cambi troppo di frequente. Per troppo frequente s'intende che il contenuto dei file di un DFS Link deve restare invariato per almeno due cicli di replicazione del File Replication Services.

  1. Aprire la Distributed File System console.
  2. Cliccare col pulsante destro mouse sopra una Domain DFS Root su cui si desidera attivare il meccanismo di replica dei sui contenuti. Dal menu contestuale che si apre, selezionare la voce New Root Replica per lanciare il New DFS Root Wizard.
  3. Specificare il nome del server su cui si vuole attivare la replica della Domain DFS Root selezionata.
  4. All'interno della pagina The DFS Root Share specificare se utilizzare una share di rete già esistente o se si preferische crearne un'altra.
  5. Premere Finish per confermare le scelte effettuate.

Come replicare un DFS Link

Si possono selezionare al massimo 32 punti di replicazione di un DFS Link. Per replicazione del contenuto di un DFS Link s'intende la possibilità di tenere allineati i contenuti di due o più share di rete che fanno riferimento al medesimo DFS Link. Per attivare questo tipo di replica si può procedere come riportato di seguito.

  1. Aprire la Distributed File System console.
  2. Cliccare col pulsante destro del mouse sopra il DFS Link che si desidera replicare. Dal menu contestuale che si apre, selezionare la voce New Replica per attivare la finestra di dialogo Add a New Replica.
  3. Scegliere se si desidera gestire le repliche in modo manuale, selezionando la voce Manual replication, oppure in modo automatico, selezionando la voce Automatic replication.
  4. Confermare la scelta effettuata premendo il pulsante OK.

Se si è scelto di gestire le repliche in modo automatico allora bisogna impostare anche una politica di replicazione, ovvero bisogna:

Per impostare tutto ciò procedere come segue:

  1. Aprire la Distributed File System console.
  2. Cliccare col pulsante destro del mouse sul DFS Link in cui si desidera attivare una politica di replicazione. Dal menu contestuale che si apre, selezionare la voce Replication Policy per aprire la finestra di dialogo Replication Policy.
  3. Facendo uso del pulsante Set Master scegliere quale, fra le diverse share di rete, dovrà svolgere il ruolo di Master Replication Share.
  4. Facendo uso del pulsante Enable scegliere quali, fra le diverse share di rete, dovranno partecipare al meccanismo di replica. Utilizzare il pulsante Disable per togliere una o più share di rete dalla replicazione.
  5. Confermare le scelte adottate premendo il pulsante OK.

Per avere informazioni su come si comporta il File Replication Services (FRS) nel tenere allineati i vari DFS Link, si puossono consultare le Knowledge Base: KB296944, KB259033, KB229928.

Per sapere quali permessi assegnare alle cartelle condivise che formano i DFS Link affinchè il loro contenuto possa venire replicato, si può consultare la Knowledge Base KB308568.

2.6 Network Load balancing

Solamente i sistemi operativi Windows 2000 Advanced Server e Windows 2000 Data Center consento di realizzare, in modo nativo, Network Load Balancing (in sigla NLB) Cluster. Il modello di cluster NLB della Microsoft non è in grado di gestire connessioni di LAN su anelli Token Ring.

Gli indirizzi IP dei cluster NLB vengono cenisiti in modo statico all'interno dei server DNS. Per bilanciare il carico di lavoro di diversi cluster NLB fra di loro, si utilizza l'algoritmo di Round Robin fra i vari server DNS su cui sono censiti i diversi indirizzi IP dei vari cluster NLB.

Le comunicazioni fra i vari host che compongono un cluster NLB avvengono via Broadcast o Multicast, dipende dalla configurazione del cluster NLB.

Quando si mette in piedi un cluster NLB, conviene seguire i seguenti suggerimenti:

Per maggiori informazioni sul Network Load Balancing si può consultare il documento Network Load Balancing.

Per sapere come meglio configurare il Network Load Balancing si può consultare il documento Procedure consigliate per la configurazione del NLB.

Comandi Utili

Esistono alcuni comandi, disponibili di solito nel Resource Kit, che possono aiutare nella diagniostica a nella configurazione del Network Load Balancing:

Quando utilizzare il Network Load Balancing

Il Network Load Balancing si presta ad essere utillizzato in tutte quelle situazioni in cui i dati a cui si desidera accedere non cambiano di frequente e si vuole garantire allo stesso tempo, sia l'alta affidabilità degli stessi, sia la massima disponibilità. Il problema principale, quando si utilizza un Network Load Balancing, è la gestione delle sessioni da parte del cluster NLB. Le sessioni possono venire gestite sia lato client (ad esempio con i cookies) sia lato server (ad esempio facendo uso di un database). In alternativa a questei metodi standard, si puù utilizzare un opportuno filtro ISAPI, messo a disposizione dall'Application Center 2000. Questo filtro ISAPI, chiamato HTTP Request Forwarder, permette di indirizzare le richeste dei client a solamente quei nodi del cluster NLB che conservano il suo stato di sessione. Per conoscere quali sono i server del cluster NLB che conservano lo stato di sessione del client, lo HTTP Request Forwarder, utilizza un cookie che depone all'interno del browser utilizzato dal client. Viceversa, per sapere a quale client indirizzare le risposte del server web, fa ricorso alle informazioni sullo stato della sessione immagazzinate nella rete di back-end (quella composta dagli strati Bussiness Logic e Data Services). Più in generale il cluster NLB si presenta particolarmente utile nelle seguenti circostanze:

2.7 Terminal Services

Il Terminal Server è una delle nuove tecnologie di Windows 2000. Per installare il Terminal Server si deve utilizzare il tool Add/Remove Programs. Esistono due possibili installazioni del Terminal Server:

Quando s'installa un Terminal Services vengono aggiunti al menu Administrative Tools i seguenti componenti:

In Windows 2000 un utente si può collegare via Terminal Server solamente se ha i permessi di Logon Locally sulla macchina.

Per avere maggiori informazioni sul terminal server di Windows 2003 si può consultare il documento Configuring a Windows 2003 Terminal Server. Per sapere come mettere dei Terminal Server in Network Load Balancing si può consultare la Knowledge Base KB243523.

Più in generale un utente può collegarsi ad un Terminal Server su Windows 2003 solamente se:

A differenza di Windows 2000, col Terminal Server di Windows 2003, un utente può avere i diritti di collegarsi remotamente ad un server, via Terminal Server, ma non avere i permessi per eseguire un logon locale sul server.

Le novit� di Windows 2003

La versione dei Terminal Services di Windows 2003 ha introdotto alcuni concetti nuovi rispetto alla versione per Windows 2000. In particolare:

Per avere maggiori informazioni sul terminal server di Windows 2003 si possono consultare i documenti Configuring a Windows 2003 Terminal Server e How Terminal Services Works e Designing Terminal Server Connection Configurations.

Per avere un'idea sul ruolo svolto dal Terminal Server License si possono leggere i seguenti documenti: Terminal Server Licensing, Activating a Terminal Server License Server e Activate Terminal Server License Server Automatically. Si tenga poi presente la diversa natura delle due licenze che Microsoft consente d'installare su di un Terminal Server License, in particolare conviene sempre verificare che il numero delle licenze installate sia sufficiente, come riportato dal documneto Verify that the license server has a sufficient number of CALs.

Per sapere come trasferire una licenza (CAL) Terminal Server da una macchina ad un'altra si può consultare la Knowledge Base KB248430. Si ricordi che per eseguire questa operazione bisogna disabilitare momentaneamente il Terminal Server License.

Uno dei maggiori vantaggi del Terminal Server di Windows 2003 è la possibilità di prendere il controllo ed eventualmente condividere, la Console Session, ovvero la console fisica del server (come se si fosse seduti difronte al server). Per sapere come attivare questa funzionalità e come sfruttarla si può consultare la Knowledge Base KB278845.

Per sapere quali sono i migliori modi di operare con i Terminal Server si può consultare il documento Terminal Server Best Practices.

Per amministrare i Terminal Server la Microsoft mette a disposizione degli amministratori di sistema tutta una serie di comandi che si rivelano particolarmente utili in molte circostanze. Per avere un'idea di quali sono questi comandi si può consultare il documento Terminal Services Tools and Settings.

Permessi per collegarsi ad un Terminal Server

Un utente può collegarsi ad un Terminal Server su Windows 2003 solamente se:

A differenza di Windows 2000, col Terminal Server di Windows 2003, un utente può avere i diritti di collegarsi remotamente ad un server, via Terminal Server, ma non avere i permessi per eseguire un logon locale sul server.

Per sapere come conviene collegarsi ad Terminal Server su Windows 2003 si può consultare la Knowledge Base KB814585.

Remote Desktop Connection

Se si apre una sessione Terminal fra una macchina Windows XP (Client Terminal) ed una macchina Windows 2003 (Server Terminal) sono possibili i seguenti canali di comunicazione:

Maggiori sono i canali di comunicazione utilizzati, maggiore è la richiesta di banda da parte della sessione Terminal.

Remote Desktop Web Connection

Il Remote Desktop Web Connection consente ad un client (Windows XP) di accedere ad un Terminal Server (su Windows 2003) attraverso una pagina web. Per sapere come installare il Remote Desktop Web Connection si puossono consultare o il documento: Install Remote Desktop Web Connection o la Knowledge Base KB284931.

Copiare dei file da una sessione Terminal in locale e viceversa

Grazie al Windows 2000 Resurce Kit risulta possibile abilitare un sistema per copiare i file da una sessione Terminal Server in locale. Per conoscere i dettagli su come attivare questa funzionalità si possono consultare le Knowledge Base: KB309825 e KB244732.

Stampare via Terminal Services

Di default, quando s'installa un Terminal Services, risulta abilitata la possibilità di sfruttare le stampanti locali di un Terminal Services Client per stampanre dalle applicazione che si eseguono sul Terminal Services Server. Questa possibilità risulta abilitata in quanto:

Le prime due opzioni possono venire abilitate in un sol colpo se si seleziona la voce Use Connection Settings From User Settings. Affinchè però un Terminal Services Client possa effettivamente sfruttare le sue stampanti locali quando si collega ad una applicazione che gira su di un Terminal Services Server, bisogna che sul Terminal Services Server sia installato lo stesso driver di almeno una delle stampanti locali del Terminal Services Client. Se si desidera che il Terminal Services Client sfrutti tutte le sue stampanti locali allora bisogna che sul Terminal Services Server siano installati tutti i driver utilizzati dalle stampanti locali del Terminal Services Client. Bisogna stare però attenti, quando si decide d'installare un driver di una stampante su di un Terminal Services Server che questi sia compatibile col Terminal Services Services, poichè non tutti i driver di stampante sono certificati per lavorare su di un Terminal Services Server. L'installazione di un driver di stampa non supportato dal Terminal Services Server può comprometterne la sua stabilità. Per stampanti locali di un Terminal Services Client s'intendono tutte le stampanti collegate ad una delle seguenti porte del Terminal Services Client: LPT, COM e USB. Se si desidera avere maggiori informazioni su come si deve configurare un Terminal Services Server si può consultare la Knowledge Base KB306566.

Scorciatoie di un Terminal Service Client

Quando ci si collega ad un Terminal Services Server con un Terminal Services Client che non è in modalità tutto schermo, sul Terminal Services Client si possono utilizzare le seguenti scorciatoie:

Requisiti minimi per installare un Terminal Server

L'installazione di un Terminal Server comporta un maggiore utilizzo delle risorse locali di una macchina, in particolare un maggiore uso della memoria della macchina. I requisiti minimi per installare un Terminal Server sono:

Ad esempio, se su di una macchine sono previsti 50 utenti leggeri e 30 utenti pesanti allora il fabbisogno in RAM della macchina è: 500MB per gli utenti leggeri, 630MB per gli utenti pesanti per un totale di 128MB+500MB+630MB=1258MB, pertanto sulla macchina devono essere presenti almeno 1258MB di RAM.

I punti chiave per rendere più efficiente un Terminal Server sono:

Per motivi di performance, non conviene installare i Terminal Server sulle macchine che svolgono il ruolo di Domain Controller.

In una sessione Client Terminal (ovvero dalla macchina client che chiede il servizio Terminal ad un server), le immagini relative ai programmi che vengono eseguiti durante la sessione, sono salvate in una cache locale su disco, di modo che il refresh del video sia il più leggero possibile. Durante una normale sessione Client Terminal lo schermo viene rinfrescato 20 volte al secondo, mentre se il Terminal Server non rileva alcuna attività da parte dell'utente collegato al Client Terminal per un certo intervallo di tempo, riduce il numero dei refresh a 10 al secondo.

Installazione di un Terminal Server

L'installazione di un Terminal Server va ben pianificata. Prima di procedere con la sua installazione bisogna:

Una volta soddisfatti i punti precedenti si può procedere con l'installazione della macchina, tenendo ben presente:

Terminal Server e Network Load Balancing

Per sapere come mettere dei Terminal Server in Network Load Balancing si può consultare la Knowledge Base KB243523. Informazioni più dettagliate si possono trovare nei documenti Load Balancing and Terminal Servers, Load Balancing Terminal Servers.

Nella configurazione di una serie di Terminal Servers in cluster Network Load Balancing (per brevità NLB) conviene procedere come riportato di seguito:

Aggiungere dei programmi ad un Terminal Server

Quando un Terminal Server è in esecuzione nella modalità Application Mode per aggiungere uno o più programmi al Terminal Server si deve seguire una ben precisa procedura. Per maggiori informazioni sulla procedura da seguire si può consultare la Knowledge Base KB320185.

Terminal Services License

Le licenze per i Terminal Services Client sono indipendenti dalle licenze del sistema operativo CAL. Il Terminal Services License si basa sui seguenti quattro componenti:

Per avere maggiori informazioni su come attivare un Terminal Services Licensing si può consultare la Knowledge Base KB306622.

Per sapere come modificare le impostazioni del Terminal Server relative all'ubicazione del Terminal Services Licensing, si può procedere nel seguente modo:

Per maggiori informazioni si può consultare la Knowledge Base KB279561.

Per sapere come migliorare le perfornace di un Terminal Server e per avere un'idea se un dato applicativo può venire installato in un Terminal Server si può consultare il documento Optimizing Applications for Windows 2000 TS.

Problemi noti

Su Windows 2003 si sono riscontrati dei problemi con la cartella %HOMEDRIVE% quando si sposta, per qualche motivo, l'ubicazione della cartella Document and Settings. Per maggiori informazioni si può consultare la Knowledge Base: KB841238.

2.8 Advanced Boot Options

Windows 2000 mette a disposizione degli amministratori degli utili strumenti per far fronte ad eventuali problemi di boot del sistema operativo. La maggior parte di questi problemi sono causati o da device driver che non funzionano in modo corretto o da service che non si avviano in modo opportuno. Per risolvere i problemi di boot, Windows 2000 mette a disposizione le seguenti modalità di avvio (per avere maggiori informazioni sulla gestione dei problemi di boot di una macchina si possono consultare le Knowledge Base KB315396, KB281770 e KB320040):

Per accedere a queste modalità basta premere il pulsante F8 prima che la macchina carichi il sistema operativo. Una volta premuto F8 si accede ad un menu che illustra quelle che sono le Advanced Boot Options di Windows 2000. Oltre alle modalità già citate, si hanno a disposizione anche le seguenti opzioni (per maggiori informazioni si può consultare la Knowledge Base KB833722):

Per il sistema operativo Windows XP risulta disponibile un'ulteriore opzione, oltre a quelle già citate, chiamata Automatic System Recovery. Questa opzione, da considerarsi l'ultima spiaggia nei problemi di boot di una macchina, formatta una partizione di sistema e provvede poi a reinstallare Windows XP. Se su di una macchina, esiste solamente una partizione, conviene utilizzare questa opzione con la massima cautela, in quanto si rischia di perdere tutti i dati presenti sulla macchina.

Per maggiori informazioni sul processo di boot di Windows 2000 si possono consultare i documenti Troubleshooting Strategies e Startup Process. In quest'ultimo documento vengono riportati gli switchs da inserire all'interno del file Boot.ini per valutare quali possono essere i problemi di boot che una macchina può presentare.

Recovery Console

La Recovery Console è un tipo particolare di Command Prompt con un numero limitato di comandi amministrativi, in grado, però, di compiere un gran numero di operazioni di diagniostica e di controllo. In particolare consente di:

Per accedere alla Recovery Console bisogna utilizzare l'account dell'utente Administrator locale della macchina.

Esistono due modi per installare la Recovery Console:

Emergency Repair Process

L'Emergency Repair Process consente di ripristinare lo stato di servizio di un server quando questi presenta delle difficoltà durante la fase di boot del sistema operativo. L'utilizzo dell'Emergency Repair Process richiede la presenza dell'Emergency Repair Disk. Per creare Emergency Repair Disk si deve utilizzare il programma NTBackup.exe e il cdrom originale di Windows 2000. Per avviare l'Emergency Repair Process basta procedere nel seguente modo:

Sia la Manual Repair sia la Fast Repair mettono a disposizione dell'aministratore di sistema due ambienti distinti per il recupero delle informazioni contenute nel sistema operativo. Per maggiori informazioni sull'Emergency Repair Process si può consultare la Knowledge Base KB238359.

Manual Repair

Per poter utilizzare la Manual Repair bisogna far uso dell'Emergency Repair Disk. La Manual Repair consente di svolgere le seguenti operazioni:

In generale la Manual Repair non consente di recuperare il Registry di Windows.

Fast Repair

Anche il Fast Repair richiede l'utilizzo dell'Emergency Repair Disk. Il Fast Repair svolge in automatico tutte le operazioni del Manual Repair. Accanto alle operazioni del Manual Repair, il Fast Repair permette di recuperare l'intero contenuto del Registry di Windows. Se un file del Registry è danneggiato o non può essere caricato, il Fast Repair lo recupera andandolo a prelevare dalla cartella %SystemRoot%\Repair. I file prelevati dalla cartella %SystemRoot%\Repair vengono poi copiati all'interno della cartella %SystemRoot%\System32\Config. La cartella %SystemRoot%\Repair viene creata all'atto dell'installazione di Windows. Così facendo, però, il Fast Repair rischia di ripristinare dei file di registro datati rispetto alla versione attuale del Registry. Per ovviare a questo, bisogna, facendo uso della Recovery Console, ripristinare la versione più recente del System State utilizzando l'ultimo salvataggio utile. Se si fa uso del tool NTBackup.exe per salvare il System State o per creare l'Emergency Repair Disk, allora il contenuto dell'intero System State viene salvato, di default, all'interno della cartella %SystemRoot%\Repair\Regback. Copiando i file dalla cartella SystemRoot\Repair\Regback nelle cartella %SystemRoot%\System32\Config si recupera l'ultima versione disponibile del Registry di Windows. Ricordiamo che il Registry di windowsè composto dai seguenti componenti:

2.9 Prestazioni

Per maggiori informazioni su quali Performance Counter utilizzare per valutare il carico di lavoro di un server, si possono consultare o la Knowledge Base KB300237 oppure l'articolo Identify SQL Server Hardware Bottlenecks.

Di seguito riportiamo alcuni dei Performance Counter che possono essere utilizzati per avere informazioni sulle prestazioni di una macchina:

Prestazioni di un DHCP Server

Per valutare il carico di un DHCP Server si possono utilizzare degli opportuni performance counters. I performance counters che contentono di determinare il carico di lavoro di un DHCP Server sono valori istantanei e non delle medie temporali, non bisogna quindi preoccuparsi se ogni tanto i valori dei performance counters superano i valori di riferimento, ciò che si deve evitare che i performance counters superino costantemente i valori di riferimento. In quel caso, il server su cui è installato il servizio DHCP risulterebbe inadeguato, come caratteristiche hardware a svolgere il ruolo di DHCP Server. I performance counters da tenere sotto controllo sono:

2.10 Microsoft Management Console

La Microsoft Management Console è uno strumento versatile per amministrare Windows 2003. La Microsoft mette a disposizione degli amministratori di Windows 2003 le seguenti console di amministrazione:

2.11 Folder Redirection

Si rivela particolarmente utile redirigere su di un server, di solito il file server di una rete, alcune delle cartelle che compongono l'ambiente di lavoro di un utente. Per sapere come ciò sia possibile, si può consultare il documento How the Folder Redirection Extension Works. Quando si impelmenta la redirezione delle cartelle degli utenti conviene seguire alcune regole generali che consentono di evitare spiacevoli sorprese. Per maggiori informazioni su quali sono queste regole di best practices si può leggere il documento Recommendations for Folder Redirection.

Per vedere come sfruttare la Folder Redirection si può consultare il documento Implementing Common Desktop Management Scenarios.

Offline Files

Non tutti i file possono venire messi nella cache degli Offline Files. Le estensioni dei file che non possono venire messi nella cache sono:

Sebbene sia possibile estendere questa lista di file, non risulta possibile eliminare i file sudetti dalla lista dei file non cache-abili.

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